La frenesia caratterizzante la nostra vita, che corre sempre più veloce, e la stessa applicata al campo lavorativo, impedisce il raggiungimento di obiettivi che magari erano stati precedentemente prefissati. Si introduce quindi una riflessione, quella legata all’ikigai, che parte dal “singolo” per poi essere estesa all’intero team nel settore lavorativo.
Il concetto per raccontare al meglio questa riflessione è quello che in Giappone è conosciuto come “Ikigai”, termine che incarna il motivo per cui ci si alza la mattina. Per descrivere questo concetto in termini “quantitativi”, l’Ikigai è assimilabile a un diagramma di Venn con quattro qualità che si sovrappongono: ciò che si ama, ciò che si è bravi a fare, ciò di cui il mondo ha bisogno e ciò per cui si può essere pagati.
Secondo la cultura giapponese ognuno ha il proprio Ikigai, ovvero il senso della propria esistenza”, “la realizzazione di ciò che si desidera per la propria vita”.
Questo concetto, tuttavia, trascende il singolo, nel senso che nella cultura giapponese il valore del gruppo supera l’individuo: nella filosofia giapponese i lavoratori, professionisti altamente qualificati e fortemente motivati nello spirito di squadra, sono guidati dall’essere utili agli altri, dall’essere ringraziati e stimati dai colleghi. Ecco perché questa filosofia può e deve essere applicata nell’ambito lavorativo e aziendale.
La solidità di un’impresa dipende fortemente dalle persone e dai professionisti che ne fanno parte. L’immagine di una società piramidale, in cui vi è un singolo che guida una moltitudine di persone prive di un “nome”, ignare e inconsapevoli di scelte, ma che agiscono solo perché devono, è superata. Il benessere aziendale e continui stimoli sono necessari a un personale che vada a definire una squadra, che si senta parte di un qualcosa che gli appartiene, nella quale squadra vuole crescere per giovare a sé e ai suoi compagni.
Ikigai significa sentire che il tuo lavoro fa la differenza nella vita delle persone.
Se un’impresa riesce a definire in modo chiaro questi ambiti, riuscirà a far sì che il proprio racconto possa avere un impatto ispirazionale all’interno della propria organizzazione e diventi la ragione non solo per fare le cose, ma per fare bene le cose. Perché dietro ad ogni cosa che facciamo c’è una chiara motivazione. Si tratta solo di prendersi un po’ di tempo e capire qual è il (vero) scopo della nostra impresa.