La prevista attuazione della cosiddetta fase 2 apporterà dei significativi cambiamenti in tutti i settori lavorativi con la ripresa scaglionata delle diverse attività produttive nazionali. Pertanto è fondamentale programmare differenti misure di accompagnamento e modalità organizzative delle attività, dei carichi di lavoro, delle postazioni, degli spazi e dei layout degli ambienti lavorativi, con l’obiettivo di garantire e massimizzare in ogni condizione la protezione della salute dei cittadini e lavoratori. Uno sforzo rilevante deve essere ancora compiuto per mettere la parte produttiva del paese in condizione di poter ripartire alla luce delle preoccupazioni del momento. È comunque necessario rilevare come il ritorno al lavoro a regime del personale non possa prescindere dalla “nuova percezione sociale dei diversi ambienti indoor” che deve trovare una tempestiva risposta nelle misure di contenimento del rischio di trasmissione e contagio dal virus SARS-CoV-2 con idonee procedure di prevenzione e protezione.
Diviene allora cruciale la definizione di un sistema gestionale dei vari spazi e ambienti di lavoro con una chiara e precisa differenziazione a seconda delle attività, delle caratteristiche e della grandezza della struttura stessa, oltre alle fondamentali azioni sistemiche, organiche e puntuali di formazione e informazione indirizzate a vari livelli a tutto il personale e la clientela.
La priorità rimane la protezione dei cittadini e dei lavoratori, in particolare le persone che presentano delle vulnerabilità.
In particolare si deve provvedere all’aggiornamento del “protocollo anti-contagio” con l’applicazione di misure organiche di protezione, tutela e prevenzione del rischio di trasmissione e contagio dal virus SARSCoV-2, il virus che causa COVID-19, tenendo conto degli indirizzi generali fissati negli accordi tra il Governo e le parti sociali, da attuare con la collaborazione di tutto il personale.
Nella fattispecie vi sono differenti situazioni indoor, ambienti lavorativi che devono essere progettati e gestiti con standard dedicati agli scopi specifici come uffici, supermercati, farmacie, negozi di vicinato, aeroporti e mezzi pubblici in cui interagiscono, per diverse esigenze, dipendenti, operatori di ditte esterne, clienti e fornitori.
In questo contesto la qualità dell’aria indoor negli ambienti lavorativi, commerciali e pubblici, indipendentemente dagli effetti sulla salute, ha un’importante influenza sulle prestazioni e sul benessere fisico e mentale dei lavoratori e di tutte le persone che si trovano a dover condividere gli spazi.
Il benessere psico-fisico, ampiamente trattato da molte società di progettazione e consulenza tecnica, diviene in questa fase un elemento di fondamentale importanza, in quanto si ripercuote direttamente sulle modalità di lavoro di tutto il personale e sull’affluenza della clientela. Ad esempio, in un punto vendita sanificato e certificato da un ente competente ed autorizzato, il lavoratore o il cliente avvertirà una sensazione di tranquillità mentale maggiore rispetto che in un punto vendita dove non vi sono chiare procedure certificate di sanificazione, compresa la sanificazione dell’aria.
Ecco allora l’importanza di una manutenzione e una sanificazione costante sia delle superfici in genere ma anche dell’aria che si respira, certificando attraverso tamponi superficiali, la reale salubrità di canalizzazioni, bocchette, fancoil, UTA e tutti gli apparati necessari alla climatizzazione.
Nello specifico, vi sono diverse modalità non invasive che garantiscono una sanificazione costante e certificata dei macchinari e di tutte le canalizzazioni come ad esempio l’utilizzo della reazione fotochimica delle molecole dell’aria.
Nel tempo, infatti, i canali possono facilmente divenire preda di microrganismi quali batteri, muffe e funghi che grazie al trascinamento dell’aria aumentano sensibilmente il potenziale contagio tra persone presenti nello stesso ambiente.
A differenza delle tipiche azioni di «bonifica» dei canali, la reazione fotochimica permette di aggredire e distruggere in maniera continua i microrganismi nocivi sia all’interno dei canali stessi che in ambiente, evitando la proliferazione dei batteri e soprattutto la ricontaminazione che può avvenire anche a distanza di poco tempo. Questa tecnologia imita e riproduce ciò che avviene in natura mediante la fotocatalisi, un processo che grazie all’azione combinata dei raggi UV del sole, dell’umidità presente nell’aria e di alcuni metalli nobili presenti in natura, genera ioni ossidanti in grado di distruggere la maggior parte delle sostanze inquinanti e tossiche. Il perossido d’idrogeno (H2O2), più comunemente noto come acqua ossigenata, generato dalla reazione fotocatalitica in quantità minime – non superiori ai 0.02 PPM – possiede un’efficacia molto elevata nella distruzione della carica microbica, sia nell’aria che sulle superfici.
Diffuso e trascinato dal flusso dell’aria il perossido d’idrogeno rende efficace la sua azione di sanificazione sia sulle superfici dei condotti, sia nell’aria ambiente e per caduta anche sulle superfici dei locali trattati. Con la reazione fotocatalitica, l’H2O2 generato è in grado di attaccare e distruggere la struttura molecolare degli agenti inquinanti, sottraendo protoni alla cellula e generando una ricombinazione idrica.
Con l’adozione di piccoli moduli installati direttamente a bordo delle macchine è possibile ridurre in maniera molto significativa il proliferarsi di virus e batteri, permettendo di sottoporre il punto vendita a tamponi e successivamente ottenere una certificazione di salubrità del punto vendita stesso, di fondamentale importanza al fine di elevare la fiducia del personale e dei clienti verso il brand.